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La Clinica Chirurgica bolognese Otto secoli di storia

Presentazione
Nonostante il mondo attuale ci abbia messo di fronte alla caduta di molte certezze circa il nostro futuro e ci abbia, in un attimo, rispedito indietro di oltre un secolo, non tutte le nostre idee consolidate sono andate perdute.
Tra le verità in cui possiamo ancora credere c’è certamente quella della forza dei rapporti umani, la sola che si è accresciuta in questo periodo difficile della nostra esistenza come Paese e come specie e che ha rappresentato uno dei pochi punti di riferimento per chi da mesi cerca una via d’uscita non al proprio impegno, ma al buio del “terrore sociale”.  I rapporti umani non sono solo intesi come solidarietà, ma anche come supporto reciproco per la conservazione di valori da preservare per potersene poi servire quando la emergenza non sarà cosi impellente e la realtà sarà più sedimentata e meno cruda.

Tra ivalori da proteggere c’è certamente il significato umano della storia come incessante susseguirsi di eventi e di interventi che, in ogni ambito, contribuiscono a cercare di conoscere in anticipo ciò che sistematicamente fronteggiamo in ritardo immaginando che lo spostamento epocale possa rappresentare uno scudo inviolabile in quanto costruito di esperienza, materiale che può essere solido acciaio se usato come guida, ma che diventa fragile cristallo se utilizzato come presunzione di conoscenza. La Società Medica Chirurgica di Bologna e la Associazione “La Scuola medica
di Domenico Campanacci” hanno perseguito negli anni della loro vita lo scopo di lasciare traccia tangibile di un patrimonio culturale che non è ricostruzione storica o nostalgia del passato bensì un insieme di evidenze prospettiche che della esperienza del passato hanno fatto un raccordo verso la interpretazione corretta del futuro, per quanto questo sia possibile e con i limiti di ogni previsione.

La esperienza sociale e culturale della Società Medica si è sempre perfettamente integrata con i capisaldi della Scuola campanacciana basati su una interpretazione obiettiva della realtà e sulla ricerca di soluzioni di principio che si applicassero al presente con il fine ultimo di potere essere utili al futuro. La capacità della Società Medica di accogliere e propugnare con entusiasmo la innovazione in ogni ambito, ben si adatta con innata propensione della Associazione campanacciana a proporre il rinnovamento ed a difenderne i principi immaginando che l’oggi ed il domani siano
soltanto due diversi angoli di visuale di una stessa realtà che prima si intuisce e poi ci investe esattamente come sta accadendo oggi.


Questa capacità di credere negli aspetti futuribili del passato purtroppo oggi è mancata e siamo stati investiti senza intuire o abbiamo creduto nella intuizione quando era il tempo dei fatti ed alla Società Medica Chirurgica di Bologna ed alla “La Scuola medica di Domenico Campanacci” resta il solo grande privilegio di avere proposto costantemente un modello di logica applicativa e vissuta che speriamo possa essere utile ogni volta che la vitalità del passato tenterà di aggredire la inerzia del futuro. Di tutto ciò è testimonianza questo documento, opera preziosa di Bruno
Cola, che ricostruisce con grande rigore ed ampia documentazione la storia di una grande scuola italiana di medicina, la Scuola di Chirurgia Generale bolognese negli ultimi otto secoli.