La grande famiglia Murri
La grande famiglia Murri di Gabriele Bonazzi
Bologna, in una data attorno al 1925. Il fascismo ha compiuto i primi passi al governo del Paese.
Augusto Murri, celeberrimo medico e professore di medicina presso l'università, statura media, fisico asciutto, avanza riluttante al centro della scena.
Ha passato abbondantemente gli 80 anni. Si colloca in piena luce. Di fianco a lui un'elegante poltroncina; sull'altro lato un attaccapanni cui è appeso un camice bianco e altri segni della professione medica. Libri sparsi tutto intorno. Murri sale su una pedana e si mette davanti a un leggio, da cui, si suppone, dovrà leggere qualche pagina.
Ogni tanto si appoggia a un bastone da passeggio, a soggetto. E' visibilmente a disagio, avverte di essere ormai costretto a parlare davanti a un pubblico che attende impaziente di ascoltarlo. Vorrebbe scappare, ma sente che non può. Scruta la platea come alla ricerca di un pretesto che lo autorizzi a tacere, mette e toglie nervosamente gli occhiali.
Sistema alcuni fogli sul leggio, poi, dopo una lunghissima pausa, ancora indeciso se sottoporsi o no a quella che per lui è una vera tortura, inizia a parlare, ma ancora con molta riluttanza.